11-03-2006

Fonte: La Nuova Venezia

Giudice cancella la multa alla disabile

I vigili urbani l'avevano anche denunciata alla Procura per falso

VENEZIA. Non solo gli avevano fatto la multa perchè aveva lasciato
l'auto parcheggiata in piazzale Roma senza disco orario, ma l'avevano
addirittura denunciato alla Procura della Repubblica per falso materiale,
perchè aveva esposto la fotocopia e non l'originale dello speciale
permesso per disabili, evidentemente ritenuto fasullo dai Vigili urbani. Il
fatto era accaduto l'11 settembre dello scorso anno ad R.P.
L'automobilista mestrino, però, non si è limitato a difendersi
dall'accusa per la quale il giudice dell'udienza preliminare lo ha prosciolto
per insussistenza del fatto, ma ha contestato anche la contravvenzione
da 106 euro davanti al giudice di pace con l'avvocato Federico
Cappelletti e alla fine è riuscito a spuntarla: il magistrato Giacomo De Vivo,
nei giorni scorsi, ha annullato la multa.
R.P. ha la moglie invalida del 100 per cento e possiede per la sua
auto un permesso di parcheggio per disabili rilasciato proprio dal Comando
della Polizia municipale. un'autorizzazione che permette di
parcheggiare ovunque, anche in zona disco orario senza esposrlo, purchè sia
naturalmente presente la titolare del permesso. Quel giorno, marito e moglie
avevano lasciato la loro Fiat negli spazi as disco orario di piazzale
Roma. esponendo la fotocopia dell'autorizzazione. Quando erano tornati,
sul parabrezza aveva trovato la multa ed erano andati a spiegare e a
chiedere spiegazioni ai vigili.
Questi ultimi, dopo aver ascoltato, avrebbero stracciato la multa per
elevarne immediatamente un'altra, questa volta per aver lasciato in
sosta il veicolo senza esporre il disco e per uso improprio del
contrassegno, togliendo anche due punti dalla patente di R.P. Il giudice di pace
ha accolto il ricorso dell'avvocato Cappelletti, sottolinenando
innanzitutto che la titolare del permesso era presente, come gli stessi vigili
avevano scritto. Quindi, ha ricordato che il ministero degli Interni
con una circolare del 1999 ha affermato che la mancata esposizione del
contrassegno, dovuta a dimenticanza o a caso fortuito, non può essere
assimilata alla mancanza del titolo e non è prevista alcuna sanzione.
Infine, il giudice ha ribadito che «a maggior ragione non può essere
sanzionato il comportamento di chi espone la fotocopia di un contrassegno».

Giorgio Cecchetti